Cos’è la demenza?

La demenza rappresenta una patologia acquisita di carattere progressivo. Essa è presente sempre di più nella popolazione mondiale a causa dell’aumento della longevità. Le forme più conosciute sono la demenza d’Alzheimer e quella vascolare. Ve ne sono molte altre, come la demenza ai corpi di Lewy, la demenza cortico-basale, la demenza fronte-temporale, ognuna caratterizzata da sintomi diversi in fase di esordio della malattia.

La diagnosi di demenza può essere fatta quando è presente una compromissione della memoria episodica e sono alterati altri domini cognitivi, come il linguaggio, il ragionamento, le funzioni esecutive, ecc.

Oltre a questi aspetti è necessario che vi sia una compromissione delle autonomie della vita quotidiana, ad esempio la cura del sé, la gestione della casa e delle bollette, il fare la spesa, il ricordarsi appuntamenti o prendere le medicine, le difficoltà di orientamento e di uso della macchina.

 

Quali sono i sintomi della demenza?

La manifestazione dei sintomi della demenza avviene ad una fase lieve-moderata della malattia ed il paziente giunge all’osservazione clinica, purtroppo, quando i sintomi sono eclatanti e spesso riferiti dal familiare, con poca consapevolezza da parte del paziente del suo stato di salute.

Durante la fase moderata-avanzata si presentano, spesso, i cosiddetti “disturbi psicologici e comportamentali della demenza”. Si tratta di alterazioni del comportamento spesso dovute alla difficoltà di esprimere un bisogno da parte del paziente e di comprenderlo e soddisfarlo, da parte del familiare. La manifestazione comportamentale diventa un modo per veicolare la presenza di un disagio. Tra i disturbi del comportamento troviamo: allucinazioni, deliri, apatia, depressione, irritabilità, agitazione, ansia, attività motoria, disturbi del sonno e disturbi dell’appetito.

 

Il trattamento della demenza: terapie farmacologiche e non farmacologiche

Quando vengono presi in considerazione i trattamenti per persone affette da Alzheimer ci si concentra spesso sull’intervento farmacologico. Lo sviluppo di nuovi farmaci e la loro disponibilità in commercio riceve, da subito, l’attenzione dei media, del pubblico, della pubblicità, dei caregiver professionali e familiari e delle persone con demenza.

Recentemente, tuttavia, ci si è rivolti scientificamente verso altre forme di intervento per le persone con patologia dementigena, e l’evidenza della loro efficacia inizia ad essere studiata sistematicamente. Questi trattamenti non comprendono l’uso di farmaci ma possono essere usati in modo complementare alla terapia farmacologica e sono conosciuti con il termine di “terapie non farmacologiche” o NPTs (Non-pharmacological Therapies). Esse consistono in un ampio numero di approcci e interventi psicologici, psicosociali, interpersonali, comportamentali, emotivi, pratici e ambientali; riflettono una varietà di approcci e la creatività e l’impegno di molti professionisti. È ampiamente accettato che l’ambiente di cura (sia esso fisico che sociale) e le interazioni quotidiane tra caregivers e persone con demenza possono avere un impatto considerevole.

Le NPTs sono approcci strutturati, rivolti a particolari obiettivi o risultati; esse dovrebbero permettere l’identificazione e la condivisione dell’efficacia delle pratiche di cura, costruendo e permettendo una buona qualità di cure quotidiane.